Lo squat – movimento ancestrale

Squat o accosciata?

Adesso vi voglio parlare di Andrea, un ragazzo di trent’anni, amante del classico lavoro di palestra per costruirsi un fisico piacente e mantenersi in forma.

Per indagare il motivo di un dolore al collo che lo tormentava da tempo mi ha chiesto udienza e se potevo aiutarlo a risolverlo.

Lo vedo per una prima osservazione posturale e scopro che fondamentalmente non è nulla di che, a parte la posizione anteriore delle spalle come conseguenza naturale quando ci si approccia ad allenamenti intensi di pettorali ed addominali senza fare l’opportuno stretching a fine allenamento.

Un errore classico che vedo da sempre, tutti e dico tutti, atleti e non…, trascurano la fase di allungamento e rilassamento muscolare post allenamento, quando questa dovrebbe essere la caratteristica più importante a cui porre attenzione se si vogliono ottenere buoni risultati in termine di performance ed assenza di dolore.

L’elasticità muscolo-connettivale del corpo è quella che più spontaneamente si tende a perdere, nonostante ciò, quasi tutti continuano misconoscere l’importanza di questa qualità muscolare, ma di questo ve ne parlerò in un articolo dedicato che posterò a breve.

Tornando ad Andrea, al termine della valutazione gli dico: non so se te ne sei accorto, ma hai una torsione pelvica che ti porta un maggior sviluppo di un arto inferiore rispetto al controlaterale, ed una caduta della volta plantare a destra che conferma lo schema disfunzionale degli arti inferiori.

Mi guarda perplesso esordendo: effettivamente ho sempre notato questa differenza di volume tra i due quadricipiti ma non sapevo come interpretarla e risolverla.

Essendo un tipo che evidentemente riflette prima di rispondere, non si pronuncia, percepisco un po’ di sana ed opportuna diffidenza, intuisco che prima vuol capire con chi avrà a che fare, risolvere in prima istanza il problema al collo e poi vediamo…

Gli spiego la probabile causa che ha portato a questa dinamica e poi gli dico: ora vediamo di togliere il fastidio/dolore al collo e poi se vuoi con delle sedute aggiuntive possiamo occuparci dello squilibrio corporeo in toto.

Dopo qualche mese, evidentemente soddisfatto per la risoluzione celere del dolore al collo con soli due trattamenti in Terapia manuale e dello stretching mirato, mi contatta intenzionato ad affrontare e correggere anche lo squilibrio pelvico.

Alla prima seduta di rieducazione posturale lo testo mediante una simulazione di accosciata a vuoto (senza carico con bilanciere sulle spalle) dalla quale emerge indiscutibilmente quanto già osservato qualche mese prima in valutazione posturale.

Lo squat, come risaputo, è un movimento che partendo dalla posizione eretta impone una discesa del baricentro corporeo mediante una triplice flessione articolare dell’arto inferiore e nello specifico: anche, ginocchia, caviglie e cerniera lombosacrale sino a gradi più o meno importanti in funzione dell’obiettivo ricercato in termini di allenamento o di indagine/test in ambito di indagine terapeutica motoria.

Prima della rieducazione durante il primo test di indagine valutativo

Bingo: alla prima accosciata Andrea evidenzia diversi limiti articolari inconsciamente camuffati da abili compensi che solo un occhio attento ed allenato può cogliere durante la loro manifestazione.

A poco meno della metà della discesa emergevano i seguenti squilibri:

  1. la torsione pelvica associata ad una minima traslazione lo spostava a sinistra con un’evidente contemporanea caduta della volta plantare a destra.
  2. una precoce retroversione pelvica e conseguente riduzione della fisiologica lordosi fondamentale per proteggere i dischi intervertebrali della colonna vertebrale a livello lombare.
  3. Spostamento eccessivo in flessione del tronco anteriore e sovraccarico dei muscoli paravertebrali del dorso e della cervicale.

Mi riprendo un attimo con la terminologia specifica perché, come più volte ribadito nel blog, non è intenzione dello scrivente entrare eccessivamente nell’analisi tecnica ed anatomica del movimento, anzi, gradirei maggiormente riuscire a coinvolgere con esempi e termini semplici i non addetti ai lavori, per cui perdonate se ometto la valutazione tecnica delle foto.

Dopo 3 settima dall’inizio della rieducazione

Vorreste sapere come sono intervenuto e che tecniche ho usato per ripristinare la corretta dinamica di movimento? Ok, scrivetemelo qui sotto e vedrò di accontentarvi.

Ovvio che con Andrea, essendo un atleta attento e pronto a cogliere eventuali occasioni di miglioramento, è stato facile ripristinare la corretta cinetica di movimento, ma sarebbe stato così facile con una persona sedentaria e dunque strutturalmente ipomobile?

Secondo voi, lo stile di vita ipertecnologico a cui siamo obbligati sempre di più consente l’utilizzo spontaneo di questo movimento? Durante il giorno non siete forse per la maggior parte del tempo in posizione seduta o in piedi?

Riflettiamo insieme, se un atleta esperto come lui con buona percezione del corpo riesce a sviluppare inconsapevolmente uno squilibrio di questo genere, cosa potrà mai capitare al sedentario tipico che neanche ci ha mai provato a muovere il proprio corpo?

Ve lo dico io cosa succede, un disastro ragazzi, spesso un vero disastro, vedo talmente tanti squilibri doloranti per debolezza della muscolatura degli arti inferiori che neanche ve lo immaginate.

La stragrande maggioranza che mi chiede aiuto per risolvere una o più discopatie lombari, tra i vari squilibri e compensi manifesta quasi sempre una ipotrofia dei quadricipiti come concausa la quadro

Altro elemento base: mediante un movimento fisiologico ed ancestrale come lo squat si adoperano principalmente i muscoli quadricipiti dell’arto inferiore, che guarda caso, sono tra i pilastri fondamentali per l’equilibrio del bacino e del baricentro corporeo, e solitamente come sono questi muscoli nei sedentari?

Tonici o flaccidi?

Comincia a cambiare la leggenda metropolitana secondo cui lo squat servirebbe solo ed esclusivamente agli atleti per ottenere quadricipiti da calciatore o no?

Sappiate che nello scritto qui sopra, mi sono limitato ad accennarvi solo alcune semplici riflessioni sull’enorme potenzialità di quest’esercizio, per entrare nello specifico di tutti i vantaggi possibili non basterebbero dieci pagine.

Esclusi i casi di posture alterate congenitamente o da traumi gravi, un individuo “normale” capace di eseguire correttamente questo tipo di movimento è protetto per buona parte della vita dal mal di schiena.

Riassunto

  • Lo squat non origina dall’ambito sportivo, ma è un movimento ancestrale, patrimonio ereditato durante lo sviluppo filogenetico della specie, poiché senza questa abilità motoria i nostri predecessori umanoidi non avrebbero potuto sedersi a mangiare difronte al fuoco, cacciare e prodigarsi in azioni ed attività essenziali per la sopravvivenza.
  • È un movimento utilizzato come test in ambito terapeutico per indagare alterazioni e limiti delle articolazioni coinvolte sia sui tre piani dello spazio.
  • Lo svolgimento regolare di quest’esercizio con l’ausilio di sovraccarichi quando proporzionati alla forza dell’individuo consente di:
  1. Contrastare il grado di sarcopenia (una delle patologie più comuni del nostro tempo) a cui si associa la stanchezza cronica persistente.
  2. Favorisce l’incremento del testosterone (particolarmente scarso nelle donne sedentarie)
  3. Aumenta la quantità e la qualità della massa muscolo-scheletrica e come conseguenza l’efficienza del sistema immunitario.
  4. Migliora la stabilità ed il radicamento delle energie sottili a livello psicologico (grounding) in sintesi maggior autostima e fiducia dei propri mezzi.
  5. In cooperazione con altri gruppi muscolari, contribuisce al mantenimento della fisiologica lordosi lombare ed una postura equilibrata.
  6. Favorisce un ideale ed armonico progetto motorio durante i normali gesti quotidiani preservando la colonna vertebrale da sollecitazioni compressive a carico dei dischi intervertebrali.
  7. Riattivare i chakra bassi 1 – 2 – 3, particolarmente utile ai soggetti che vivono troppo nell’immaginazione negativa ed hanno perso fiducia in sé stessi, il contatto con il corpo fisico e madre terra (radicamento/stabilità fisica e psicologica

Bisogna mantenere le forze del corpo per conservare quelle della mente.”

 

Nuccio Trustee Panella

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