La magia della colonna vertebrale

L’altro giorno mentre mi accingevo a prendere un attrezzo durante uno dei miei allenamenti settimanali, mi non mi cade la chiave dalla tasca dal pantaloncino per andare ad infilarsi dove?

In uno spazio dietro ad uno scaffale talmente angusto che mi è venuto spontaneo esclamare: bravo pirla, e adesso chi la prende?

Ci stavo quasi quasi rinunciando quando d’istinto e, a dir poco incaz…, raccolgo la sfida, mi allungo con il corpo in torsione a braccio completamente disteso in quello spazio quando, quasi incredulo, riesco ad afferrarla con le dita ed agguantarla con l’intera mano.

Tutto goduto mi è venuto spontaneo: che culo…

A questo punto subentra il mio Ego: che culo un caz.., però ancora flessibile ed elastico il vecchietto 🤓 

Mentre mi rialzo noto che il mio braccio grazie alla bravata si è strisciato ed abraso, ma che importa, vuoi mettere la goduria e non dovermi ritrovare a svuotare il mobile per spostarlo.

Improvvisamente a quel punto nella mia piccola mente si apre una finestrella da cui riemerge la scena di un video che, ai tempi degli studi di anatomia e biomeccanica spiegava i possibili movimenti della colonna vertebrale in 3D.

Affascinante ragazzi, a dir poco affascinante (se ritrovo quel video ve lo posto).

Ancora oggi dopo anni di studio e manipolazioni terapeutiche applicato alla schiena delle persone che vengono a curarsi da me, non posso fare a meno di meravigliarmi di fronte a tanta onnipotenza divina.

Spesso mi viene da chiedermi: ma come ha fatto madre natura attraverso l’evoluzione a conformare una struttura così perfetta?

Ma vi rendete conto tutto quello che possiamo fare durante il giorno grazie alla mobilità di questa magnifica struttura?

Una struttura in grado di conciliare due qualità apparentemente opposte e contrastanti: flessibilità, resistenza e solidità strutturale al contempo, incredibile vero?

In posizione eretta ed in condizioni di normalità, questa meravigliosa opera di ingegneria naturale è in grado di sopportare carichi inimmaginabili, e poi quasi per magia, ad un flebile comando del sistema nervoso autonomo inizia a muoversi con gradi di flessione, torsione ed estensione così estremi da sfidare il limite delle leggi fisiche.

Pur tuttavia, almeno 8 individui su 10 durante il corso della vita sviluppa una discopatia lombare?

Chissà perché? Mo, ma chi lo sa? Mistero della fede?

A questo punto non può non subentrare il dialogo con Pinco, a volte Pallino.

  • Pinco: perché mai dovrei preoccuparmi di qualcosa che allo stato attuale delle cose, funziona e non mi fà male?
  • La sua colonna v.: Ok ignorantone… ma all’automobile o al taglia erba il tagliando lo fai o no? I denti li curi o aspetti che ti cadano marci dalla bocca? E poi, i capelli tutti i mesi dal parrucchiere a botte di 70 € tra colore taglio però è normale?
  • Nuccio: Ok, perché allora quando rimani bloccato da dolori lancinanti per una lombo-sciatalgia improvvisa ti lamenti come se cadessi dal pero?
  • Pinco: eh lo so, ma non so come possa essere successo, eppure sono sempre stato bene prima d’ora, oggi di colpo e per un movimento banale ho sentito una fitta… proprio non capisco (siamo sempre alle solite).
  • Nuccio: Ma davvero credi che una struttura così perfetta non abbia bisogno di essere gestita con un minimo di amorevole manutenzione?
  • Non è una struttura sottoposta a numerose sollecitazioni e posizioni alterate considerato il nostro stile di vita durante il giorno?
  • L’organismo con il passare degli anni non invecchia e degenera?

Piccolo inciso un po’ più tecnico ma quanto mai pertinente e… chi vuol esser lieto sia.

 

 

legge di Delmas, partendo da principi di ingegneria meccanica, dimostra che:

la resistenza di una colonna è proporzionale al numero delle sue curve al quadrato più una, ed essendo tre le curve del rachide, l’aumento della sua resistenza ammonta a dieci volte.

 

La presenza delle curve consente alla colonna v. di molleggiare ed oscillare come una molla, queste caratteristiche gli conferiscono la capacità di sopportare i carichi assiali senza ripercussioni compressive sui dischi intervertebrali.

Capite?

Flagellate da un vento fortissimo quale delle due piante resiste meglio: quella grande, strutturata e rigida o quella in grado di flettersi sotto la furia del vento senza rompersi poiché sottile e flessibile?

Ok, un eccesso di curva, indipendentemente dal livello considerato, che sia lombare, dorsale o cervicale non va bene, ma una di queste rigida e verticalizzata è molto peggio, credetemi.

Facciamo un esempio, ipotizziamo che Pinco faccia un lavoro da seduto per 8 -10 ore al giorno, che ne so: impiegato camionista, rammendatrice, e dunque evidentemente obbligato a restare in posizione seduta per ore, cosa succede biomeccanicamente a quella zona?

Sappi che la flessione delle cosce su bacino, tipico della posizione seduta, obbliga quest’ultimo a porsi in retroversione e conseguente verticalizzazione del tratto lombare?

Troppo difficile?

  1. Resta in piedi per un attimo bello diritto
  2. Toccati la zona lombare, sai dov’è?
  3. Ora siediti e ritocca la zona lombare.
  4. La curva che caratterizza questo distretto della colonna c’è ancora?
  5. Ovviamente no, cos’è successo ?
  6. Sei in verticalizzazione del tratto lombare, o no?

Se hai capito che, la resistenza della colonna vertebrale è proporzionale al numero delle sue curve al quadrato più 1, e la posizione seduta me ne annulla automaticamente una, di quanto si riduce la capacità di ammortizzamento dei carichi assiali? (peso del tronco e braccia forza di gravità dipendenti)

Di 5 volte caro mio Pinco, hai capito bene, della metà.

Peraltro, se mantenuta nel tempo, questo tipo di sollecitazione in compressione sui dischi intervertebrali porta inevitabilmente ad una degenerazione precoce, poiché i vettori di forza centripeti che meccanicamente si sviluppano tendono a danneggiare precocemente l’anello fibrocartilagineo.

Ora dopo aver assimilato i concetti e, nell’eventualità in cui tu abbia sviluppato nel corso degli anni una discopatia* a livello lombare, sei ancora stupito?

Il fatto che tu abbia accusato un sintomo oggi non significa che la degenerazione strutturale sia avvenuta oggi, ci sei?

La degenerazione avviene lentamente, progressivamente e in modo asintomatico, quando avverti dolore è perché questa ha raggiunto un livello di deterioramento tale da infastidire le strutture sensitive adiacenti, ed ecco che il sintomo si manifesta.

Ma in realtà da mo’ che era iniziata la dinamica che ha portato nel tempo allo sviluppo del problema.

Da queste facili ed essenziali premesse cosa estrapoliamo da portarci a casa a costo 0?

Semplici esercizi di mobilizzazione in antiversione, possibilmente associati ad una respirazione bella ampia ed armonica, difficile?

Dove li puoi imparare?

No dai, davvero lo chiedi? sul web ovviamente, Dott. Google non sa tutto? 🤣 🤣 

Oppure resta informato sugli eventi postati nel mio sito, nel prossimo futuro organizzerò dei seminari molto basici, prevalentemente pratici sulla gestione del corpo con la ginnastica posturale e non solo.

Quanto costano? tranquillo sono gratuiti 👌👌

Ma restiamo sul pezzo: quale sarebbe l’attività migliore per la gestione di questa struttura anatomica così importante per la qualità della nostra esistenza?

La ginnastica posturale ovviamente, possibilmente personalizzata assistita da un Tecnico esperto.

Mediante questa scelta potresti imparare qualcosa di veramente personalizzato su di te, che, come puoi immaginare, è tutta un’altra solfa.

Vantaggi?

Risultati ottimi in tempi ragionevoli, esercizi mirati che una volta elaborati ed integrati, ti potrai portare a casa per una successiva gestione in autonomia.

Ps:  

  • l’articolo non è stato evidentemente scritto dall’autore con l’intenzione di soddisfare specialisti o tecnici del settore, e quindi volutamente semplificato per le persone che nella vita si occupano di tutt’altro 🥳 🥳 🥳

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