Tanto tempo fa, Nan-in (1868-1912), un saggio maestro giapponese, ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per essere illuminato in merito all’antica filosofia Zen. Il prestigioso docente si era fatto preannunciare, facendo sapere di non avere molto tempo, poiché doveva tornare ai suoi compiti accademici.
Il maestro lo fece accomodare in casa sua e dopo che furono seduti gli servì il tè. Egli versò la bevanda fino a riempire la ciotola e la porse al suo ospite, ma il professore rifiutò dicendo era venuto non per sete d’acqua ma per fame di sapere. Allora il maestro riprese a versare il tè nella tazza che era già piena. Il professore guardava perplesso la tazza traboccare fino a quando non riuscì più a trattenersi e, concitato, disse: “ma è troppo piena. Non vede che non ne entra più?!”
Il sapiente maestro gli rispose:
Come questa ciotola anche voi siete pieno delle vostre opinioni e convinzioni.
Come posso mostrarvi la saggezza Zen se prima non svuotate la vostra mente ?
Ma ora veniamo a noi, come possiamo trasporre il senso di questa parabola in un contesto Terapeutico ?
1. Non posso aiutare chi è fermamente convito di sapere tutto del suo male, anche perché se così è, per quale motivo vieni da me ?
2. Per poter risolvere un problema devi essere consapevole di averlo.
3. La cedevolezza, l’umiltà e la manifestazione autentica di se, sono prerogative fondamentali per favorire quel determinato flusso di energia ed informazioni che sta alla base di un percorso terapeutico veramente efficace.
4. Partecipazione attiva, perseveranza e volontà di guarire rappresentano garanzia di successo indipendentemente dalla difficoltà dell’obiettivo che si vuole raggiungere.
5. Nessun terapeuta, neanche il più blasonato al mondo, può risolvere il tuo problema senza la tua partecipazione e disponibilità in termini di impegno e tempo.